ld182 - The Diobols of Tarentum D'ANDREA Alberto, MIGLIOLI Marco, TAFURI Giuseppe, VONGHIA Enrico
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Autore: D'ANDREA Alberto, MIGLIOLI Marco, TAFURI Giuseppe, VONGHIA Enrico
Editor: Edizioni d'Andrea
Idioma: Anglais/Italien
Características: Bari 2022, relié, (22 x 32 mm), 238 pages en couleur
Peso: 1450 g.
Comentario
Il corpus sui dioboli di Taranto classifica e descrive oltre 2.000 esemplari provenienti da Musei, Sylloge e Case d’Asta. In totale le monete analizzate sono raggruppate in 283 tipologie, tutte classificate e descritte.
L’opera analizza per la prima volta in maniera sistematica tutta la produzione dei dioboli, la cui classificazione, in passato, si basava quasi unicamente sulla collezione Vlasto, tanto che la maggior parte delle Sylloge, quando rilevavano varianti ed inediti, si limitavano a riportare la somiglianza con gli esemplari già noti, senza scendere in ulteriori dettagli o inquadrare nuove tipologie. L’intera produzione dei dioboli viene poi inquadrata anche cronologicamente, raggruppando le varie tipologie per classi temporali. In appendice vengono inseriti anche tutti gli esemplari che in passato sono stati attribuiti a Taranto ma che i più recenti studi hanno dimostrato essere invece di Metaponto e di Eraclea, se non addirittura imitative apule o messapiche. Il testo è stato redatto bilingue italiano/inglese per la parte descrittiva e solo in inglese per le schede descrittive.
L’opera analizza per la prima volta in maniera sistematica tutta la produzione dei dioboli, la cui classificazione, in passato, si basava quasi unicamente sulla collezione Vlasto, tanto che la maggior parte delle Sylloge, quando rilevavano varianti ed inediti, si limitavano a riportare la somiglianza con gli esemplari già noti, senza scendere in ulteriori dettagli o inquadrare nuove tipologie. L’intera produzione dei dioboli viene poi inquadrata anche cronologicamente, raggruppando le varie tipologie per classi temporali. In appendice vengono inseriti anche tutti gli esemplari che in passato sono stati attribuiti a Taranto ma che i più recenti studi hanno dimostrato essere invece di Metaponto e di Eraclea, se non addirittura imitative apule o messapiche. Il testo è stato redatto bilingue italiano/inglese per la parte descrittiva e solo in inglese per le schede descrittive.